La campagna elettorale per le amministrative 2016 è già iniziata ?

Si affilano le armi per le imminente campagna elettorale: Amministrative 2016 nel Comune di Roseto degli Abruzzi

Questo è quello che traspare a (aggiornamento della situazione politica nel mese di gennaio 2016) da alcuni timidi segnali underground della politica rosetana. Di solito la contesa elettorale per le amministrative inizia formalmente solo un paio di mesi prima della data fissata per le elezioni, questo solo in apparenza però. A poco più di quattro mesi dal voto per le prossime aministrative a Roseto degli Abruzzi è già iniziata una dura schermaglia non tanto nel polo di centrodestra, ma all'interno del centrosinistra.
I primi segnali sono visibili guardando i movimenti regionali delle diverse forze politiche che in qualche modo segneranno poi i relativi spostamenti ed aggreazioni in sede locale. Da pochi giorni il congresso regionale di Scelta Civica riafferma il suo progetto federativo delle "civiche in Abruzzo" attraverso il lavoro dell'On. Giulio Sottanelli, il Partito Democratico Abruzzo fa sentire la sua voce in Parlamento attraverso l'ultima interrogazione promossa dall'On. Tommaso Ginoble, il Sindaco di Roseto degli Abruzzi Enio Pavone accoglie in sende comunale il leader del Carroccio Matteo Salvini che raccoglie un discreto consenso, i Socialisti (quelli di sinistra per capirci) sono al lavoro da tempo per riallacciare i rapporti con il PD locale e riportare il grosso delle truppe sulla strada maestra... insomma tutti o quasi sono già al lavoro. 
  • Ma quale sarà lo scenario politico alle prossime elezioni a Roseto degli Abruzzi ? 
Ancora tutto in divenire, ma in linea di massima possiamo azzardare qualche ipotesi. Partendo dal centrodestra attualmente in Consiglio Comunale è evidente che la spinta iniziale è già bella che svanita, mancano all'appello diverse civiche che hanno dato un forte contributo elettorale, ad esempio Obiettivo Comune il quale Ass. di riferimento Alfonso Montese per primo ha rassegnato le dimissioni, successivamente anche l'esponente storico dei Liberalsocialisti Gianfranco Marini ha abbandonato lo scranno, riconfermando la sua vicinanza al PSI che notoriamente gravita sinistra, spaccando di fatto il gruppo e lasciando il suo posto al neoeletto Ezio Vannucci che già dal primo consiglio comunale ha fatto sentire con forza il suo dissenso. Il PDL ad oggi è scomparso dividendosi in realtà politiche diversamente radicate sul territorio, dissipando il già esiguo consenso acquisito, l'UDC anch'essa dissolta. Insomma un vero bollettino di guerra, elemento che lascia poche speranze ad una coalizione che esce piuttosto malconcia da questi anni di governo e che forse tenta attraverso il nuovo progetto di Salvini una via di uscita. Dall'altra parte il Partito Democratico che è ancora diviso nel suo interno in diverse correnti che tenta faticosamente e senza grandi risultati di ricucire gli strappi, partito logoratosi forse a causa dell'eccessivo consenso (83% - Sindaco Di Bonaventura) conquistato nella sua seconda legislatura che ha causato numerose frizioni e divisioni soprattutto con i Socialiti all'epoca alleati del centrosinistra, facendoli sentire non più indispensabili per la vittoria, una divisione interna che è stata la causa principale della sconfitta alle scorse elezioni, ferite ad oggi tutt'altro che rimarginate. Inoltre quelli che prima erano alleati (i Socialisti di sinistra) che garantivano una vittoria facile ancora sono saldamente (in questi ultimi tempi non proprio saldamente...) ancorati al centrodestra. Abruzzo Civico ha una sua propria identità e con molta probabilità detterà le proprie condizioni in sede pre-coalizione e quindi la conferma di una alleanza è ancora prematura. Partiti e partitini... quelli si sono dissolti il giorno dopo le elezioni.... Eppur qualcosa si muove, l'unica chiacchierà che comunque si sente in giro è che il centrosinistra in un modo o nell'altro questa volta dovrà scegliere con attenzione il proprio candidato se vuole garantita la salvezza e nulla vieta che a scanso di equivoci non sia il suo massimo leader a prenderne le redini.

Verrebbe da pensare: Errare humanumest, perseverare autem diabolicum

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